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ELEMENTI DI METEREOLOGIA.

La metereologia è la scienza che, partendo dall’analisi della variabilità delle condizioni fisiche dell’atmosfera, cerca di prevedere il tipo di tempo reale con scadenza a breve o a medio termine.

Per quanto le situazioni meteorologiche estive sulle nostre regioni alpine e appenniniche siano generalmente mutevoli e incostanti, è importante conoscere gli elementi fondamentali che determinano l’instaurarsi e l’evolversi di determinati tipi di tempo, in modo da ridurre gli effetti dovuti ai suoi mutamenti, abbreviando o rinviando un’escursione.

Per rilevare, sia pure in modo approssimativo, una variazione del tempo a scala locale, è necessario prestare attenzione ai minimi cambiamenti che avvengono intorno a noi: un vento che si leva improvvisamente, sbalzi di temperatura, nubi che si spostano o che si formano sono tutti segnali di mutazione.

L'utilizzo di un altimetro, strumento basato sulla variazione di pressione atmosferica, ci aiuterà a confermare le nostre intuizioni.



Bollettini meteorologici

Essere in grado di interpretare correttamente i segnali del tempo atmosferico e dedurre il tempo previsto localmente, non può prescindere dal consultare una previsione generale elaborata dagli organi ufficiali preposti a tale attività.

L'ente responsabile per le previsioni meteorologiche sull'intero territorio nazionale è il CMNCA dell'Aeronautica Militare Italiana .

I bollettini nazionali riportano i dati d’insieme della situazione atmosferica e dell’evoluzione del tempo in relazione ai fenomeni meteorologici attivi sull’Europa e interessanti il territorio nazionale con una validità che va dalle 12 alle 36 ore.

I bollettini regionali, generalmente trasmessi da emittenti locali, forniscono previsioni più precise limitatamente alle aree che sono interessate oltre che dalle situazioni atmosferiche generali, da situazioni climatiche locali e sono valide per periodi di tempo più brevi, generalmente non superiori alle 24 ore.

Osservazione diretta

L’escursionista per avere una visione d’insieme dell’evolversi del tempo, oltre all’ascolto dei bollettini può effettuare sul posto l’osservazione del cielo e di alcuni fenomeni caratteristici legati al mutare di certe situazioni meteorologiche.

Indicazioni importanti si possono trarre dall’osservazione della direzione e dell’intensità del vento nonché dall’instaurarsi e dal modificarsi della nuvolosità.

Senza analizzare le cause della direzione del vento e dei tipi di nuvole (per le quali si rimanda ai specifici manuali), si riscontra che generalmente nelle nostre regioni la predominanza dei venti da sud e da ovest è veicolo di tempo instabile con relative perturbazioni, mentre i venti da nord e da est, salvo nel settore orientale, portano ad un miglioramento del tempo.

LE NUBI

La nube è un insieme di piccolissime particelle d’acqua o di ghiaccio, oppure dell’uno e dell’altro insieme, in sospensione nell’atmosfera.

Le nubi si formano quando una massa d’aria si solleva fino a raggiungere la quota di condensazione cioè il livello in cui l’aria passa dallo stato fisico di vapore a quello liquido.

L’aspetto di una nube dipende da numerosi fattori tra i quali la dimensione, la struttura, il colore, la densità ecc. e possono quindi essere classificate secondo diversi parametri. Il metodo più ricorrente utilizzato è quello della quota in cui esse si presentano, per cui alle nostre latitudini si avranno:

NUBI BASSE da 0 a 2000 metri strati – stratocumuli – cumuli – cumulonembi*

NUBI MEDIE da 2000 a 6000 metri altocumuli – altostrati – nembostrati

NUBI ALTE oltre i 6000 metri cirri – cirrocumuli – cirrostrati

* I cumulonembi sono classificate tra le nubi basse pur avendo uno sviluppo verticale che si estende in tutti e tre i livelli.

TABELLA ILLUSTRATIVA DELLE NUBI
STRATI: distesa uniforme, simile a nebbia, che giace in prossimità del suolo. Lo strato da origine esclusivamente a pioviggine.
STRATOCUMULI: nubi appiattite alla base di colore più o meno scuro che lasciare spesso apparire l’azzurro del cielo. Danno luogo a pioviggine e pioggia.
CUMULI: nubi a sviluppo più o meno verticale. Si osservano generalmente con tempo bello, tuttavia, in presenza d’intensi moti convettivi, assumono un’aspetto imponente a forma di cavolfiore o torre fino a trasformarsi in cumulonembi. Le precipitazioni caratteristiche sono la pioggia o il rovescio .
CUMULONEMBI: nube imponente a grande sviluppo verticale. Costituita da gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio, al suo interno sono presenti intense e correnti verticali con turbolenza e formazione di ghiaccio. E’ caratterizzata dal temporale con rovesci di pioggia o neve o grandine.
ALTOCUMULI: distesa regolare di nubi semitrasparenti separata da interstizi che lasciano intravedere il cielo. Di spessore limitato a volte disposti in bande che gradualmente si distendono. Non danno luogo ad alcun tipo di precipitazione. Gli altocumuli lenticolari sono una varietà di queste nubi dalla caratteristica forma a lente e di colore bianco brillante. Sono nubi orografiche e la loro presenza indica forti venti in quota.
ALTOSTRATI: nubi compatte di colore omogeneo più o meno trasparenti che spesso coprono totalmente il cielo. Al suolo non si distinguono le ombre degli oggetti. Possono dar luogo a precipitazioni continue e significative.
NEMBOSTRATI: nube spessa ed intensa di colore grigio scuro costituita da gocce di pioggia mescolate a fiocchi di neve. Al suo interno sono presenti turbolenza e formazioni di ghiaccio. Le precipitazioni di pioggia o neve sono.
CIRRI CIRROCUMULI CIRROSTRATI: nubi alte che si trovano ad un’altezza superiore ai 6000 metri, di aspetto filamentoso e trasparenti. Si presentano spesso sparse nel cielo (cirri) a volte invece in una distesa compatta e sottile (cirrocumuli o cirrostrati). Sono costituite da cristalli di ghiaccio. Spesso sono precursori dell’avvicinamento di una perturbazione ancora lontana. Non danno luogo a precipitazioni.


Osservazione con gli strumenti

Il barometro e il barometro aneroide o altimetro sono strumenti che forniscono dati oggettivi di misura della pressione atmosferica.

Annotando quindi misure successive nel tempo, si può avere un quadro del mutare o del mantenersi di una data situazione di pressione che è indicativa circa lo stato del tempo.

Il funzionamento degli strumenti, che sono complementari, si basa sulla misura del peso della colonna d’aria sovrastante e del suo variare.

Il barometro ha una scala di lettura graduata in millimetri di pressione, direttamente proporzionale al peso dell’aria, mentre l’altimetro ha una scala graduata in metri di altitudine inversamente proporzionale quindi alla pressione.

Per avere indicazioni attendibili, stando in un ceno luogo, bisognerà tarare l’altimetro cioè far coincidere la posizione dell’indicatore con quello della quota reale, mentre con il barometro ci si riferirà alla pressione assoluta al livello del mare cioè a 760 mm.

Si prenderà quindi nota degli spostamenti relativi dell’indicatore rispetto a queste posizioni, tenendo presente che la lancetta del barometro salirà con l’aumentare della pressione, mentre quella dell’altimetro scenderà.

Se l’aumento neI barometro è lento e regolare indica lo stabilizzarsi del bel tempo, se invece è rapido ma incostante segnala il miglioramento che solitamente si verifica fra due successive perturbazioni di tempo instabile.

Un abbassamento lento e continuo indica l’avvicinarsi di un’area di depressione e il sopraggiungere del cattivo tempo nell’arco di 12-24 ore, mentre una rapida caduta può indicare, d’estate, vento con possibilità di tempeste e manifestazioni temporalesche.

Da notare che per l’altimetro l’ordine di grandezza dello spostamento è, nell’arco di 24 ore, di 30-70 metri per le brevi perturbazioni e da 50 fino a 200 metri per le grandi perturbazioni.


LA PRESSIONE

L'evoluzione del tempo si basa essenzialmente su variazioni di pressione tra aree territoriali confinanti.

Caratteristica dell'aria che ci circonda è tendenza propria a ristabilire certe posizioni di equilibrio e che si manifestano tramite il vento.

La causa di questi movimenti è da ricercarsi nel peso dell’aria cioè nella pressione atmosferica: dove l’aria è più densa, quindi più pesante, avremo alta pressione, dove è meno densa invece, bassa pressione.

Poiché l’aria tende a ristabilire il proprio equilibrio, quella dotata di alta pressione si sposterà verso le zone di bassa pressione causando così la circolazione atmosferica, con movimenti ascensionali, trasversali e discensionali.

Sull’evoluzione del tempo influisce anche la temperatura dell’aria che con le sue variazioni, dovute a vari fattori, modifica la densità e il grado di umidità determinando la possibile formazione di nuvole e precipitazioni, mediante la condensazione di una parte dell’acqua che vi è contenuta in forma di vapore acqueo.

La pressione atmosferica insieme alla temperatura e all’umidità determina dunque le condizioni meteorologiche causando i fenomeni del vento, della nuvolosità, delle precipitazioni.

A titolo esemplificativo riportiamo la corrispondenza media il valore dell'altitudine (m) e di pressione (mmHg) relative a quote medie.

Metri              500 600  700 800  900 1.000 1.100 1.200 1.300 1.400 1.500 1.600 1.700 1.800 1.900
Mm Mercurio 716 707  699  691 682    674   666     658    650    642    635    627    620    612    605

Indicativamente per quote comprese tra i 2000 m (598 mmHg), la pressione* scende di 1 mmHg per ogni 14 metri di aumento di altitudine.

* Per alta e bassa pressione s'intende la pressione atmosferica misurata in un luogo e confrontata
con le aree geografiche circostanti.

LA PREVISIONE DEL TEMPO

In linea di massima si può dire che per le nostre regioni possono essere applicate, con buona approssimazione, le tabelle successive.

Per quote superiori ai 2500 mt, in relazione alla velocità della mutazione atmosferica si riducono i tempi di interpretazione e diviene indispensabile consultare preventivamente la previsione a livello locale.



STABILE BELLO

STRUMENTALE  Situazione di alta pressione. La temperatura è bassa nel periodo invernale e alta in estate.
OSSERVAZIONE DEL CIELO Colore azzurro o grigio chiaro all'alba.Presenza di nebbie e foschie in pianura 
OSSERVAZIONE DELLE NUBI Esili, trasparenti che scompaiono la sera.


VARIABILE TENDENTE AL PEGGIORAMENTO

STRUMENTALE  Diminuzione della pressione e umidità in aumento. Temperatura in diminuzione in estate, in aumento d'inverno
OSSERVAZIONE DEL CIELO In montagna azzurro tenue tendente al celeste - bianco. In pianura bianco. Presenza di aloni intorno al sole o alla luna.
OSSERVAZIONE DELLE NUBI  Nubi alte provenienti da SE, S, SW. Al tramonto visibili molte nubi all'orizzonte.


BRUTTO TEMPO
STRUMENTALE Pressione bassa. Alta umidità o in aumento. Temperatura in calo d'estate, in aumento d'inverno.
OSSERVAZIONE DEL CIELO Il cielo, se visibile, azzurro chiaro o rosso al sorgere del sole. Al tramonto generalmente dietro una cortina di nubi.
OSSERVAZIONE DELLE NUBI Le nuvole non si dissolvono ma tendono a coprire uniformemente il cielo.

VARIABILE TENDENTE AL MIGLIORAMENTO
STRUMENTALE In inverno la temperatura diminuisce e aumenta d'estate. L'umidità diminuisce sia in estate che inverno.
OSSERVAZIONE DEL CIELO Al mattino cielo coperto con alba grigia. sereno al tramonto.
OSSERVAZIONE DELLE NUBI  Orizzonte scoperto, rottura dell'uniformità con squarci di azzurro intenso.

Zone cicloniche e anticicloniche

Generalmente nelle zone cicloniche confluiscono grandi masse d’aria che, innalzandosi, si condensano originando forti annuvolamenti, mentre nelle zone anticicloniche l’aria defluisce verso l’esterno e verso il basso, per cui riscaldandosi diviene più secca e non dà luogo ad annuvolamenti: per questo motivo generalmente le alte pressioni sono portatrici dì bel tempo mentre le basse pressioni sono veicolo di maltempo.

La circolazione atmosferica generale e quindi le condizioni del tempo nell’Europa occidentale (di conseguenza anche sull’arco alpino) sono legate allo spostarsi di due vaste masse d’aria stazionanti sull’Atlantico, aventi considerevole differenza di pressione: l’anticiclone delle Azzorre e l’area ciclonica dell’Islanda.

Fra queste due zone si estende sull’Oceano fino all’Europa il fronte d’aria fredda prove-niente da Nord e quello caldo proveniente da Sud, che è continuamente disturbato dal diverso grado di riscaldamento del mare e delle terre emerse.

Questo causa la formazione di depressioni mobili che si spingono sull’Europa, con il predominio dei venti occidentali che trasportano le successive depressioni intervallate a zone di alta pressione: ecco la causa del « tempo instabile » che spesso nel periodo estivo investe la zona dell’arco alpino.

Il tempo bello stabile è invece legato all’estendersi dell’anticiclone delle Azzorre verso nord e di quello siberiano verso ovest, e quindi nell’area mediterranea, con alte pressioni le cui massime durate si verificano in autunno e in inverno, in corrispondenza di un effettivo spostarsi in quota del centro di alte pressioni.

Le zone ad alta pressione sono dette anticicloniche e quelle a bassa pressione cicloniche e, come si è visto, l’aria tende a spostarsi dalle prime alle seconde.

Le masse d’aria in movimento fra le due aree non sono continue ma separate da una superficie, detta fronte, che divide masse d’aria con temperature diverse.

Generalmente il fronte caldo è indicato nelle mappe con le isobare tramite triangolini di colore rosso, mentre il fronte freddo è indicato da triangolini blu.